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Della parrocchia in generale

La visita

 

Santa Maria

Brevi cenni folcloristici

 

Sant' Eleuterio

Visita alla chiesa

Brevi cenni folcloristici

 

Sant' Agostino

 

I quadri della Via Crucis sono stati messi l’8 marzo 1957.

La pavimentazione, in pietra “perlato d’Ausonia”, è opera della ditta IACOBUCCI di Frosinone.

Le attuali acquasantiere hanno sostituito quelle rubate nel 1986, le quali erano state donate da Olga SANTORO per lascito di Alfonso TRONCONI.

Si può concludere così la visita interna, ora uscendo dalla porticina laterale che dà su via Milite Ignoto incontriamo la prima delle sette edicole dedicate ai Dolori di Maria, poste nel 1969, le quali si snodano per via Manfredi fino a raggiungere la Chiesa di S. Maria (Addolorata). Qui all’angolo in basso a destra della facciata è posta una pietra con un’iscrizione di epoca romana dov’è scritto:

 

L. OCTAVIO L. F. ROM

OCTAVIAE L. L. QUARTAE

VIVENT

 

che sta a significare: Lucio Ottavio figlio di Lucio della Tribù Romilia ed Ottavia Quarta libera di Lucio fecero per sé il sepolcro mentre erano vivi.

Altra iscrizione si trova circa alla metà del campanile di destra, ed è:

 

… ULLOMAL. L. SER

… LARGURUS. ET ARISTO

… MAI. LIB. DANT

 

di questa, avvistata solo nell’estate del 1995, se ne sta studiando il significato.

Passando successivamente ad osservare la facciata sopra il portone principale si possono ammirare alcuni frammenti di sculture altomedioevali. I reperti, entrambi in marmo bianco, sono riconducibili al settore di sinistra di un arco di ciborio ed a un frustulo di lastra  non meglio identificabile. Il primo frammento è costituito dalla parte superiore della fronte di una lastra di ciborio, mutila nella parte destra, e con l’angolo superiore di sinistra sbeccato.  La decorazione ad alto rilievo si caratterizza dalla croce centrale al lato della quale si trovano due pavoni. Nella parte che è possibile vedere si nota infatti un pavone abilmente impostato e realizzato sfruttando lo spazio ricurvo definito dalla ghiera dell’arco sottostante; nella parte destra della croce si vede soltanto la testa di quello che doveva essere l’altro pavone. Secondo il Beranger il motivo dei due pavoni a lato di una croce è comune nell’VIII – IX secolo. Anche il secondo frammento, che si trova sulla destra della lastra ora descritta ripete il motivo assai comune nell’alto medioevo. Esso è mutilo nella parte inferiore e ci propone un intreccio vimineo a più nastri.  Questi due reperti verosimilmente appartengono ad una fase precedente dell’attuale Chiesa.  >>> Segue