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Della parrocchia in generale

La visita

 

Santa Maria

Brevi cenni folcloristici

 

Sant' Eleuterio

Visita alla chiesa

Brevi cenni folcloristici

 

Sant' Agostino

 

Tradizioni orali ci raccontano molte curiosità e fatti di folklore legati al culto di Sant’Eleuterio, la più antica e simpatica è la storia delle formiche che, dopo il ritrovamento del corpo di S. Eleuterio, deilinearono  i confini della chiesa da  erigersi. Notizia certa del vivo credo del popolo arcese per il Santo ci viene dall’Archivio Parrocchiale di Santa Maria della Vittoria di Isoletta, qui apprendiamo che nel 1878 una tremenda siccità affliggeva tutto il nostro territorio fin dall’inizio di aprile. Giunto il  mese  di  giugno  sia  il  clero di Arce che quello di Isoletta pensarono di invocare i loro protettori affinché con il loro aiuto fossero liberati dalla carestia. A questo scopo si fissò per il giorno 24 di giugno (giorno della natività di S. Giovanni Battista) una solenne processione, che partendo dai loro rispettivi santuari si sarebbero congiunte nella campagna d’Arce alla località Collenoce.

 

Dopo il loro incontro le due processioni stavano per ripartire per tornare ai loro santuari ma improvvisamente il cielo si oscurò e venne a piovere, la statua di S. Eleuterio venne vegliata nella cappella di Santa Croce e il giorno seguente fu portata ad Isoletta dove il parroco celebrò una solenne messa di ringraziamento di qui il Santo fu trasportato in parrocchia dove rimase fino alla fine di Luglio.

Egualmente avvenne nel 1893 ma di questo abbiamo già detto per il Crocifisso della Chiesa di Santa Maria. Un aneddoto curioso, anche se poco rispettoso, viene raccontato dai nostri nonni questo narrano di una primavera di molti anni fa dove il caldo afoso era insopportabile e gli arcesi supplicarono il Santo che facesse venire giù la pioggia, visto però che le sole suppliche non bastavano trasportarono il santo sul sagrato della chiesa esponendolo così al sole bruciante e per far aumentare ulteriormente la sete gli misero tra le labbra una “saraca” e lo avrebbero lasciato così finché non avesse esaudito le loro richieste. La grazia si ottenne. Altre sono le occasioni in cui si racconta come il santo sia corso in soccorso della popolazione contro le carestie e pericoli, si ricordano  ancora gli aneddoti  della seconda Guerra Mondiale, il  primo raccontato da testimoni oculari avvenne presso il Santuario, i tedeschi infatti qui si erano accampati e volendo utilizzare l’edificio sacro come stalla per i loro cavalli tentarono di far entrare gli animali ma con grande meraviglia questi non vollero entrare neanche a furia di bastonate, il secondo forse per molti risulterà una strana coincidenza ma è importante saperlo e che Arcefu liberata dagli alleati proprio il 29 maggio del 1944 festa propria di Sant’Eleuterio.